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Caro lettore adesso basta !

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  Tratto da “ENCICLOPEDIA BUGIARDA” (C.R.Nocera)

 

Il Coro dei Cavalli cerca di ispirarsi al Coro Corinzio che  nasce, intorno al V secolo A.C., nell’antica città di Corinto, dal Greco arcaico Cor-into, che significa: Coro intonato.

Prima del Coro Corinzio c’erano stati altri tipi di Coro, ma poco intonati, questo forse spiega i pochi frammenti che sono pervenuti a noi, gente moderna.

Possiamo ricordare il Coro Macedone, detto anche Coro Scoraggiante, usato per atterrire i nemici in tempo di guerra e per la derattizzazione in tempo di pace; il Coro Romano detto Coro de Core de Roma, strappalacrime ma impreciso; il Coro Spartano, stringato, stonato ed efficiente composto da un veterano, da un muto e da un mulo.

Negli spettacoli ad Atene cantavano, insieme ma non troppo, le danzatrici del Corpo di Ballo e gli ubriaconi dell’Orpo di Bacco e qui nasce il Coro di Protesta: A lavorare, andate a lavorare a lavoraaare, andate a lavoraare!

 

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Tratto da “PICCOLI DRAMMI VEICOLARI” (M.A.Pulci)

 A tre anni mi rubarono il triciclo, a sei il monopattino, a otto la bicicletta, a quindici il motorino, a diciotto la macchina, a diciannove  l’aliante, a venti la ruspa, a ventidue il camper, a ventitré la casa mobile.

Cinque anni fa,  alle sei di sera, d’estate, in pieno corso Italia a Genova,  qualcuno apri’ la portiera laterale della mia Panda e portò via tutti i costumi di scena. Nello stesso momento, dallo zoo di Pistoia venivano rubati due panda. Chissà, forse una coincidenza.  Ma quelli erano i vestiti dei miei personaggi, gli oggetti di scena che con tanta premura avevo messo da parte! 

Questo fu il furto più terribile, che superò di gran lunga quelli della ruspa e dell’aliante. Cosi' adesso prendo l’autobus. 

Certa gente mi riconosce e mi chiede l’autografo.  Altri non mi riconoscono e mi chiedono il biglietto; quelli sono i controllori.  Ma soprattutto la cosa che non capisco è perché tutti debbano stupirsi del fatto che un attore viaggi in autobus. Spesso mi è capitato di sentire negli autobus di Genova  persone  vicine a me dirsi a voce bassa “Figurati se è quello della televisione, si!  Adesso sta a vedere che prende l’autobus!”   

 Io amo la bici, è  il mezzo di trasporto della mia infanzia, nella pianura di Città di Castello.  Una volta da piccolo mia mamma mi mando’ a fare la spesa e comprai un salame. Tornando in bicicletta, la busta della spesa fini’ tra i raggi della bici e il io finii a terra davanti a tutti con il salame visibilmente spappolato tra i raggi. Ero un bambino e le persone intorno a me insistettero per portarmi al pronto soccorso pensando che il salame fosse una parte del mio corpo.  Passai i quindici giorni successivi a smentire le voci sullo stato di salute delle mie parti intime.  

 

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Tratto da “CONFESSIONI ad una EX” (A.Bianchi)

Cara B., questa è una confessione, parlo a te che ora puoi capire, ora che non sei più la mia anima gemella ma un’amica lontana e, spero, comprensiva.

Ti ricordi di quel week-end in cui ti sei lamentata, perché ho passato due giorni interi alla finestra a guardare il mare, senza mangiare un boccone, senza dire una parola, senza neanche appisolarmi (pisolare è la mia specialità)?

Il giorno precedente ero negli studi televisivi dove registravamo CIRO e passando dalla sartoria ho visto il campionario di tanga che Selen doveva provare: uno rosso, uno nero e uno di brillantini trasparenti. “BRILLANTINI TRASPARENTI …” mentre cominciavo a sudare come un fornaio nel vestito di velluto di Lesciandro, è arrivata Lei, ha preso quelle collane di coriandoli e si è andata a cambiare dietro al paravento. Ti ricordi B. che quando, in tua presenza, mi domandavano com’era Selen, io rispondevo: - Simpatica. -

Non è vero. Non che sia antipatica, ma Selen è una “bomba”, ma non lo dico solo io, è un dato di fatto ed è quello che pensano tutti. È quasi un dogma.

Làsciatelo dire da uno che ha visto una sfilata privata di microtanga con Selen.

Alla fine Selen ha indossato il tanga che le piaceva di più e  io non sono più riuscito a dire una parola per due giorni. Comunque, cara B., avevi ragione tu, non si possono passare due giorni interi alla finestra, a guardare il mare. Soprattutto se si è in Trentino.  

 

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Tratto da “GIORNATA da COMICO” (M.A.Pulci)

 

ore 10:             mi sveglio.

ore 11:             faccio un'ora di ginnastica, per preparare il mio corpo e i miei muscoli alla trasformazione in personaggio.

ore12 :             preparo la mia mente alla trasformazione.

ore 13:             gioco a  fare un nuovo personaggio, con una nuova voce e camminata.

ore 14:             mangio e faccio un riposino

ore 15:             faccio un giretto in centro per vedere qualche persona interessante da imitare

ore 16:             scrivo gli appunti che ho preso con il registratore

ore 17:              mi deprimo perché mi accorgo che gli appunti e i personaggi fanno schifo

ore 18-22:             mi dedico al sesso  

ore 22:              vado al cinema per confrontarmi con  i colleghi d'oltreoceano.

ore 24:             piango

ore 01:              mi ridedico al sesso

ore 02:             penso a un altro personaggio nuovo

ore 2.28:           non mi viene in mente niente

ore 2.29:              all'ultimo minuto mi viene in mente un personaggio nuovo, una genialata, giuro di alzarmi dal letto per scriverla. E’ inutile farlo, un’idea così non te la puoi dimenticare.

ore 3:               crollo dal sonno

ore 10:             sveglia ho dimenticato la genialata del personaggio della sera prima.

ora indefinita di un giorno qualunque: nasce un personaggio nuovo, così per caso. Credo che il mio allenamento non serva a niente, ma porti fortuna.

 
bullet   Tratto da “le VOCINE DENTRO” (M.A.PULCI)

 

Un giorno vado all'ospedale Galliera di Genova per una visita dall'otorino-laringoiatra. La dottoressa cerca di capire la causa del mio calo di voce, e dopo il quarto estenuante incontro mi dice: "Lei dovrebbe, mi scusi, passare al reparto psichiatrico perché credo di averle riscontrato un caso di personalità multipla."  Lei affermava che io usassi durante la giornata tante voci diversa l'una dall'altra: una bassa, una baritonale, una stridula  "di testa", e questo provocasse uno sforzo eccessivo per le corde vocali.  "Ma lei non può stare un po’ zitto? Perché fa queste voci cosi' diverse?"  E io risposi "Le voci le ho sempre fatte fin da piccolo, solo che adesso con le voci addirittura ci lavoro, faccio l'attore e devo fare le voci." Silenzio.  Poi con calma, la dottoressa che sembrava aver capito mi passa un foglio, sorride.

Leggo il foglio: "Richiesta di visita psichiatrica per il paziente Michelangelo Pulci, affetto da possibile schizofrenia con segni di personalità multiple."

A quel punto mi alzai dalla sedia, sorrisi, le allungai la mano e con una voce roca , bassa e stridula da extraterrestre le dissi "G-R-AZI-EEEE!!!", e me ne andai.

Probabilmente in Italia se sei adulto e fai le vocine sei pazzo, se fai le vocine e vuoi fare l'attore sei ancora più pazzo, se fai l'attore hai un calo di voce e vai  dall’otorinolaringoiatra vuol dire che hai una personalità multipla.

Va bene, ho una personalità multipla! Evviva!  Vuol dire che comprerò sempre tre paia di pantaloni, quattro o cinque vestiti diversi, come automobile prenderò una Fiat Multipla, ce l'hanno tutti i più famosi schizofrenici.

Nella vita di tutti i giorni ci sono io, Michelangelo, più i miei personaggi.

Siamo tanti dentro un solo corpo, figuriamoci dentro le stesse corde vocali!! Immagino le mie corde vocali come il grosso citofono di un palazzo con tanti condomini: i miei personaggi vivono dentro il palazzo, e ognuno di loro si attacca ogni tre secondi al citofono delle corde vocali e vuole parlare.   "Driiiiin, aò so io! Quello del tuo quarto piano, fammme parla' ho voja de urlaà!!!"  "Driiin....... so io, quello toscano, scusi gentilmente potrei usufruire mica di questo citofono delle corde vocali, sa vorrei suggerire un'idea per un mio sketch all'attore Michelangelo.."  "Driiin ,,,,,,,,,amodi' sono Mimmo"   "A regazzi' statte bbono che adesso parlo io, tu sei un personaggio inventato da poco"  "Driin pronto mi scusi signor attore Michelangelo ma le vorrei gentilmente ricordare che io sono stato inventato dopo, ma pensato prima, quindi vorrei parlare io e vorrei....."   Vorrebbero tutti del tempo dedicato a loro, i miei personaggi.  Beh, io di corde vocali ne ho solo due e i miei personaggi sono tanti, ognuno con la sua camminata, la sua voce, la sua inclinazione della colonna vertebrale. Hanno caratteristiche mentali e fisiche diverse, che denotano personalità diverse.

I miei genitori dicono che fin da piccolo mi spiavano mentre parlavo da solo, creavo  personaggi immaginari, li facevo vivere e parlare con voci diverse. E mi hanno sempre dato  licenza di giocare.

Poi all'età di ventitré anni, anche il mio capufficio nell'azienda presso la quale lavoravo, mi ha spiato per giorni mentre parlavo da solo e facevo le vocine. Mi ha giocosamente licenziato.

Vita dura convivere con dei personaggi che hai dentro! Sicuramente questi "ragazzi" è meglio farli scorribandare su un palcoscenico piuttosto che in un ufficio. Anche perché hanno bisogno di spazio, i " ragazzi", vogliono rotolarsi, far le capriole, urlare, parlare nei loro accenti dialettali. In un ufficio si può rompere un computer o si può spaventare un collega.

Avete  il mio stesso "problema"? Siete abituati a fare le voci, le vocine, gli accenti? Rispondete agli altri facendo l'imitazione di qualcun altro? Non vi preoccupate, siete schizofrenici con tendenza alla personalità multipla.

La prossima volta che incontrate un vostro conoscente che vi chiede "come va", invece di rispondere con la vostra voce provate a elencare le vostre ultime malattie con la voce di Topogigio, sarà bellissimo sentire la parola "broncopolmonite" pronunciata da voi con la voce sottile di gola di Topogigio, mentre con le mani vi tirate in fuori le orecchie..

 


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