Indietro

 

ERRARE EQUINUM EST   Frammenti di tourneè
(fatti Cavallomarceschi tratti sempre dai diari di Denei)  

Stasera dopo lo spettacolo, sono corso in albergo per guardare “Il Grande Fratello”.  Purtroppo il mitico Sergio, detto “Ottusangolo”, è stato eliminato e io ho il groppo in gola.

 

E’ come se, nelle mie reni, un’aquila ci avesse piantato i suoi artigli.

Questo è un disturbo lo chiamerò Aquila renale.

 Stanotte ho dormito benissimo.  L’albergo è bello e silenzioso.

Per me che sono ansioso, un vantaggio di stare in hotel, è quello di non dovermi alzare nella notte a controllare se ho chiuso il gas.

 

Oggi il Lesc che, da buon Parmigiano odia la cucina cinese, è venuto con me e Andrea Di Marco a mangiare da Chen!  Non credevamo ai nostri occhi.

Ha ordinato Pizza Margherita e una birra Moretti, poi ha detto: “Fi, non si mangia male al ristorante cinese!”

Hanno ancora schiacciato i pomodori di Michelangelo!

Lui dice che qualche infame glieli ha schiacciati mettendoci sopra le borse.  “La cosa più brutta che ti possa capitare è che ti schiaccino i pomodori con le borse” mi ha detto mordendosi il labbro superiore per non piangere.

 Qui c’è pure l’obelisco dedicato al sommo poeta.  Insomma, se Sassuolo è la terra di Nek, anche Ferrara non scherza.  Infatti, oltre al grande Ludovico, è nato qui Vittorio Sgarbi, critico dell’Ariosto e della Spal.

  Oggi il portiere dell’hotel mi ha dato un documento dicendo: “Può dare questa patente ad Alessandra Torre?  Le è caduta e non se n’è accorta”

Dunque è vero: Alessandra Torre ha la patente!

Per un attimo ho desiderato strapparla per liberare le strade da un possibile pericolo, ma poi...provate voi a strappare una patente: è durissima e di stofFA!  Maledizione! 

..ore 21.00 la sala è piena e la tensione è altissima: a Genova c’è il Derby.

Ce la faremo? Marco, il nostro tecnico-attrezzista, parlando del Genoa, porta sfiga. Io la licenzierei qui e lo lascerei a piedi.

Ore 22.45, lo spettacolo è finito, il Genoa ha persoil Derby, ma la cosa più grave è che il Doria lo ha vinto. 

 Ho mal di schiena, e poi mi sento duro come un baccalà. Certo, mi farebbe bene fare un po’ di ginnastica, purtroppo, l’unico momento della giornata in cui faccio attività fisica e quando, terminato lo spettacolo, faccio gli inchini.

 Credo abbia paura che lo investano come un cane. Per colazione ha preso uno yogurt magro e tre caffè (!). Secondo me, con tutti quei caffè in corpo, se lo fermano i Carabinieri gli sequestrano le Nike.

 Non so come sia, forse a causa del gran caldo che c’è nella stanza di questo hotel. Le carote e il sedano sono intatti, ma per i pomodori non c’è più speranza. 

 

Alle 15.00 sono andato a Genova centro per prendere Michelangelo che, come da copione, s’è presentato con borse colme di ogni bendiddio. Da una di queste, spuntava rigoglioso il sedano fresco.

 Dopo un viaggio senza scosse (guido sempre meglio), siamo arrivati a Sassuolo, città natia di Nek, Pierangelo Bertoli, Caterina Caselli, ed altri abitanti. Il direttore del teatro ci ha accolti con un sorriso dicendo: “Avete una grossa responsabilità; su questo palcoscenico recitò Totò”.

Poi ha aggiunto: “...e poi Walter Chiari, Carlo Dapporto, Nino Taranto e Vittorio Gassman!”  ...belin, tutti morti.

“Signor direttore” mi sono permesso di dire “Ci ha mai recitato qualcuno che poi è soltanto svenuto?”

(inserito il 19/12/2001)

Grande cena al ristorante “Da Giorgio”. Affettato misto, tortellini in brodo, lasagne e misto di bolliti. Il tutto annaffiato col Lambrusco.

Per finire, Pippo ha ordinato una Vodka.

Come si può in Romagna concludere una cena con la Vodka?

Io mi sono preso un Whisky.

Neppure un cane m’ha fatto gli auguri.

Persino mia madre, con la quale ho protestato,  ha trovato la scusa che ero lontano: “Le interurbane costano, te li avrei fatti a casa”.

Stanotte siamo stati disturbati da un temporale.  Michelangelo, col quale divido la camera doppia, s’è svegliato, s’è tolto i tappi di cera dalle orecchie, la mascherina dell’Airfrance, e ha detto: “La portaerei ci sta bombardando?”.  Secondo me dovrebbe cambiare omeopata.

Nonostante fosse Domenica, non abbiamo trovato code.  Neppure quelle lunghe e stramaledette code di turisti che vanno al mare. Ogni tanto, Novembre ci vuole.

...finite le registrazioni alla radio, siamo andati a Gorgonzola, raggiungibile in tram (linea 2 fino a Porta Genova), e metropolitana (linea verde, ovviamente, essendo la meta Gorgonzola).

Bella cittadina.  Non vorrei dire bufalate, ma credo che di questo piccolo centro parli anche il Manzoni nel suo opuscolo sugli sposi.

 

L’hotel dove siamo alloggiati si trova ad A. Brianza e, come spesso accade, a due giorni di cammino dal primo centro abitato.  Essendomi svegliato presto mi sono sfogato con la colazione: 2 uova e pancetta, tre fettone di torta, yogurt,  marmellate, frutta fresca e te caldo.

Di solito la colazione è compresa nel prezzo, qui (a sorpresa), te la fanno pagare 25 mila lire.  Maledetti!

 

Oggi si va a Carpi, in provincia di Modena.  Se non altro, la geografia la ripasso bene.

 

...e ho detto questa battuta: “Questa è la città natale del cantante Peppino di Carpi, famoso per aver scritto e poi cantato “Rosamunda ascoltami”.  Per questo sono stato aggredito e ferito lievemente.

  ...il teatro è stupendo.  Uno dei più belli da me profanati.

Maledetto Lecs!  E’ andata come ieri mattina!

Ha messo la sveglia alle 9 e 30 perchè voleva farmi lavorare;  si è svegliato, mi ha svegliato, è andato a far colazione, quindi ha pronunciato la frase a lui più cara:  “Ragaz, non ci sto dentro”, ed è tornato a letto.

...mettendo i bagagli nel portapacchi del taxi, ho inavvertitamente appoggiato la mia valigia su uno dei mitici sacchetti di Michelangelo.

Purtroppo, dentro il sacchetto schiacciato, c’erano sei uova fresche ed alcuni pomodorini.  Trentadue minuti di musi lunghi. 

...così ho deciso di raccogliere, seduta stante, delle firme per far sì che Andrea Di Marco venga cacciato dai Cavalli Marci.

  ...ambiente orientaleggiante; per cena ci hanno dato il Sushi, che in giapponese significa “non ho tempo di cucinarti il pesce”...

  ...dormo in “doppia” col Lesc.  L’hotel di stanotte, più che un quattro stelle, è un quattro mosche.  Il Lesc le ha uccise, poi s’è addormentato ed ha incominciato a russare come un formichiere.

Ho paura che se le sia mangiate...  

 

Ci si muove con prudenza in questi giorni di forti piogge ed alluvioni che stanno martoriando l’Italia del Nord.   Nella valigia dell’attore ho messo: impermeabile, kway, ombrellino, ed ho bandito per sempre gli occhiali da sole che tanta pioggia mista a sfiga hanno procurato nelle ultime uscite.

 Maledetto Lesciandro!   Mette la sveglia alle 9 e 30 e poi se ne “menefrega”! (gli rubo la battuta così impara a svegliarmi).

Ma allora cosa mette a fare la sveglia?

L’ha lasciata suonare per dieci minuti di seguito, quando poi mi sono alzato, l’ha spenta e ha continuato a dormire.

 Nel nuovo spettacolo abbiamo reinserito la famosa rissa al rallenty, prima della quale, si finge una scaramuccia.  Stasera al ristorante, davanti ad una carbonara, Andrea Di Marco ha protestato perchè non vuole che, durante le finte scaramucce, gli si dica “pancione”.

Ecco l’esempio di un comico senza autoironia e senza cyclette.

 

Prima tappa di questa nuova stagione e prima grande manifestazione autunnale con copiosi rovesci misti a nebbia e freddo precoce.  Sto male.

  E’ Domenica, piove ed ho la sciatica.  Cosa si può chiedere di più dalla vita?  

Forse le campane domenicali delle sette e trenta?   Eccole: DON DON DON  DON ! (ad libitum).     Grazie Don (o reverendo).   

  Nonostante le tenebre e l’umidità, ci siamo incamminati per le vie del centro.  Ad un certo punto abbiamo incontrato una coppia di sposi con tanto di invitati che gridavano “bacio bacio”.  Adesso ci si sposa anche alla Domenica notte?   Forse alcune coppie, per via della Pay tv fanno il posticipo?  Non lo so.

A Modena, per cercare il teatro, ci siamo persi ma un po’ meno del solito perchè ci eravamo stati recentemente. 

Nel tardo pomeriggio, mentre con Raffaele buttavamo giù un pezzo di canzone, è successa una cosa difficile da raccontare su un diario: ho fatto “piru-piru, ossia il solletico, a un moscerino con la punta della penna.

L’insetto s’è girato sulla pancia prendendosi il solletico, ha riso, e poi ha spiccato il volo.

Anche Raffaele ha riso, ma senza il “piru-piru”.

Oggi non c’è Michelangelo, ma a rendere la mia bella Opel Corsa Milledue sempre più simile a una grotta, ci ha pensato il Lesiandro.

Ha visto una zanzara posata nell’interno del mio tettuccio bianco, e l’ha schiacciata senza pietà.  Ne’ per me ne’ per l’insetto.

Devo portare il nuovo tecnico luci con me nella mia macchina.   Adesso devo scarrozzare anche gli estranei, maledizione! E se fuma?   Lo so che è vietato fumare nei luoghi pubblici, ma la mia macchina non è un luogo pubblico, quindi, se vuole, fuma…

Così, mio malgrado,  ho conosciuto il nuovo tecnico.  Si chiama Enzo, fuma.

E’ stato campione italiano di fumo, fuoco e fiamme, ma per fortuna era senza sigarette.

Oggi sono rimasto coinvolto in quello che molti chiamerebbero “incidente virtuale”.  Andrea stava guidando la mia bella Opel Corsa Milledue con la radio accesa, mentre io, una volta tanto, dormivo beato nel sedile posteriore.  Ad un certo punto la maledetta radio ha trasmesso uno spot con un incidente stradale con tanto di clacson, frenata e colpo.  Mi sono svegliato in un bagno di lacrime.

 

Dispiace dirlo, ma a volte, ad un Cavallo Marcio (che non vuole rivelare l’identità), non profumano i piedini.  No!

Stanotte, nel corridoio dell’hotel, puzzavano così forte che alcune persone si sono svegliate urlando: “Volete abbassare quella maledetta puzza?!”

 

Stamattina, al primo sbadiglio di sole, siamo partiti per Milano.   A bordo della mia bella e ben tenuta Opel Corsa milleddue, c’erano anche Michelangelo e Alessandro.  Andiamo a registrare per Rin (Radio Italia Network).  Questa bella emittente radiofonica ci sta dando grandi gioie.

Basta con la televisione!   Siamo troppo brutti.  

La “Convention” è una cosa dove, alla fine, c’è sempre uno spettacolo dei Cavalli Marci che, invece di essere a teatro, è in ristorante; che è un po’ come, per un prete, dire messa in Autogrill.

Lo spettacolo alla Convention è andato bene, ma è difficile far ridere la gente mentre sta mangiando.  Secondo me è oltremodo pericoloso, perché se il comico è molto bravo, possono verificarsi dei veri e propri strangolamenti.  Personalmente non ho avuto problemi del genere, anzi, invece di ridere, mi sembrava che la gente ruttasse.

 Siamo in Svizzera.  Ho settantacinque Franchi, ma in questo momento non ricordo il valore del Franco Svizzero.   Ho preso un gelato per cinque Franchi…sarà stato un buon affare? 

Qui tutto è carissimo.  Si possono acquistare a buon prezzo soltanto gli orologi (bella forza, li fanno qui).  Costano così poco che gli svizzeri li usano come spessore se un tavolino balla.  L’orologio svizzero è precisissimo e rigorosamente con carica manuale.  Quando la carica si esaurisce, gli svizzeri non danno la corda, ne comprano un altro carico.

Gli orologi e il cioccolato non costano quasi niente, invece la pizza è carissima.

Per mia curiosità, sono entrato in una pizzeria a chiedere una Napoletana senza olive: volevano ottanta franchi!  Ho chiesto un po’ di sconto, mi hanno tirato un Rolex.

 Questa è una cittadina tipicamente svizzera; ordinata, pulita e senza cartacce per terra.  Devo ammettere che ho pure visto un ratto, però era ben tenuto.

  Piove.  Andando verso un pub per giovani, ho rischiato di scivolare sul maledetto ciottolato che c’è sulla piazza.  Io lo odio il ciottolato svizzero.

Quando piove diventa impraticabile.  Qui tutto è carissimo.

Ho scoperto che qui in Svizzera per telefonare col cellulare si paga tantissimo, ma fosse solo questo; si paga la chiamata internazionale anche quando si riceve!  Per non dover maledire che mi telefona, l’ho spento.

 Dopo lo spettacolo, abbiamo cenato nel teatro con tutti gli altri artisti.

Fagiolini bolliti, purè, arrosto di maiale e patate bollite, poi arrostite e quindi fritte (le stesse patate).

Ai tavoli serviva una cameriera talmente bella che sarebbe riduttivo definirla semplicemente una donna.   Era un uomo.

 

Si torna in albergo che raggiungiamo con la macchina.  Guida Alessandra Torre!  Adesso viene fuori che anche lei ha la patente!

 

Anche stasera pranzo offerto da quelli del teatro: patate (quelle di ieri che, stanche della bollitura e friggitura, sono state trifolate), crauti svedesi (sob!) e arrosto di maiale.  Tutto gratis.  Era meglio vitello, ma “a maial donato…”

 

(fatti Cavallomarceschi tratti sempre dai diari di Denei)

  -...bellissimo viaggio.  Quasi senza sosta.  Ho guidato sempre io!

La mia guida vellutata credo sia piaciuta a tutti anche se ho sbagliato strada (ho seguito Milano invece di Bologna, capita).

Questo errore rende la mia prestazione odierna un po’ più umana, perchè chi non sbaglia mai alla lunga risulta antipatico.

L’ho fatto notare ai ragazzi i quali mi hanno detto che in questo caso mi trovano simpaticissimo.   Bastardi.

 

-Come sempre sono stato il primo a svegliarmi, così, visto che una volta tanto l’hotel era in centro, ho approfittato per farmi un bel giro turistico a piedi.  A Genova lo chiamano giro “dei misci” e cioè degli squattrinati.

In realtà non si è trattato di un vero e proprio giro “dei misci” perchè ad un certo punto in barba alla tirchieria, mi sono preso un bel caffè lungo,  poi ho comprato una camicia talmente bella ed elegante che credo la indosserò anche per una mia eventuale sepoltura...

 -...ad un certo punto Andrea Di Marco ha sbagliato strada.  E’ veramente scarso!   Pazienza la guida a salto di canguro, ma gli errori no!!

Ha imboccato Alessandria EST invece che proseguire per Gravellona Toce, poi s’è giustificato dicendo: “Errare Aleassandria Est”... 

 -...ho comprato dei biscotti fatti in casa ma ho dovuto mangiarli di nascosto, perchè se me li vedono gli altri la musica è:  “Me ne dai uno?...me ne dai uno?...”  Avidi!

 -Stasera mancava Paolo Passano.  Motivo: gli è andata via la voce.

Con tutte le sigarette che si fuma, mi meraviglio che riesca ancora a dire “Do”. 

 -...Ha fatto caldissimo e credo che senza l’ausilio del climatizzatore, durante questi viaggi ci saremmo scannati più volte.  E’ infatti provato che spesso, per colpa del gran caldo, i gruppi si sciolgono.

 


Home ] Indietro ]  [ Club ] [ Spettacoli ] [ Chessifa' ]